L'omologazione dei seggiolini auto: quando sono a norma
L’omologazione certifica che un seggiolino auto ha superato dei test ben specifici, rispettando i criteri di progettazione definiti dalle normative Europee di riferimento (ECE R129 i-Size e R44/04, ormai non più in vigore) e può essere quindi messo in commercio. Ad effettuare queste prove, di natura statica e dinamica, sono gli Enti preposti che, per ogni Nazione, valutano e verificano la sicurezza e l’affidabilità dei seggiolini auto per bambini.
Indice
Prima doverosa precisazione: i test di omologazione di un seggiolino auto non sono da confondere con i Test effettuati da Enti indipendenti certificati (quelli più conosciuti sono ADAC e TCS) che stabiliscono quali sono i seggiolini auto più sicuri per l’anno in corso.
È fondamentale distinguere le due cose: l’omologazione viene decretata dalle normative vigenti, mentre i test ADAC e TCS sono una verifica, un giudizio sul livello di qualità del seggiolino, determinato da 4 parametri definiti, che rimane comunque idoneo alla vendita (salvo casi eccezionali comunicati tempestivamente).
Quali sono i seggiolini auto a norma?
Tutti i seggiolini omologati secondo le due normative europee, ECE R129 e ECE R44 sono a norma. Occorre però ricordare che la norma ECE R129 ha sostituito totalmente la ECE R44/04 a partire dal 1° settembre 2024 come unico standard di omologazione attuale. Ciò significa che da tale data possono essere commercializzati solo seggiolini auto conformi alla normativa ECE R129/i-Size; tuttavia i seggiolini omologati ECE R44 acquistati entro il 31 agosto 2024 possono comunque continuare ad essere usati per la tutta la durata prevista dalla categoria di appartenenza.
Quali sono i test di omologazione che deve superare il seggiolino auto per essere a norma?
Le prove che i dispositivi di ritenuta per bambini devono superare sono sia di natura statica, più riguardanti dunque le componenti strutturali fisiche e chimiche del seggiolino, che di natura dinamica, nelle quali viene valutato il comportamento del seggiolino in fase di urto.
L’omologazione dei seggiolini auto è una procedura abbastanza complessa che solitamente richiede alcune settimane. I test vengono effettuati da laboratori certificati presenti in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea. Al termine e al superamento di tutte le prove, ed esaurita una corposa parte documentale, le aziende ottengono il certificato di omologazione per il seggiolino auto testato.
La prova statica: il controllo di tutti i componenti
Nelle prove statiche si esamina ogni singolo componente del seggiolino auto, come fibbie, dispositivo di regolazione e il riavvolgitore.
Prevedono inoltre una serie di prove tra cui:
- prova di corrosione;
- prova di resistenza alla polvere;
- prova statica delle bretelle;
- ribaltamento;
- condizionamento all’ambiente;
- condizionamento alla luce;
- condizionamento al freddo;
- condizionamento al calore;
- esposizione all’acqua;
- condizionamento all’abrasione.
Se il seggiolino supera tutte queste prove, passa poi alle prove dinamiche, ovvero i famosi “crash test”. Inoltre le prove statiche devono essere ripetute almeno una volta all’anno, per confermare che la qualità del prodotto rimanga costante e pari a quella degli esempi testati.
La prova dinamica: i crash test
Sono diversi i passaggi previsti nelle prove dinamiche, tutti atti a valutare il comportamento del seggiolino auto in caso di incidente; le principali sono le simulazioni da impatto frontale, posteriore e da impatto laterale, quest'ultima presente solo nella normativa ECE R129.
I crash test prevedono che il seggiolino auto venga fissato su una “slitta” che simula il sedile dell’auto dotato di cinture di sicurezza e attacchi Isofix. La slitta viene lanciata ad una velocità di 50 km/h contro un dispositivo che ne frena la corsa in un intervallo di tempo di un paio di decimi di secondo e in circa 65 cm. In questo modo viene simulata la deformazione dell’auto in seguito all’impatto con una barriera solida e dunque indeformabile.
All’interno del seggiolino viene posizionato un manichino le cui caratteristiche sono stabilite dalle due normative europee (ECE R129 o ECE R44) che riproducono la fisiologia, il peso e la corporatura di un bambino. Per un maggior grado di attendibilità la prova viene ripetuta con due diversi tipi di manichini, il più piccolo ed il più grande; in entrambi i casi la testa del manichino, durante i lanci, non deve superare dei piani di riferimento prefissati (nella vita reale questo serve ad evitare che il bambino sbatta contro il cruscotto o il parabrezza). Vengono registrate le forze trasmesse alla testa ed al torace, che non devono superare i livelli massimi consentiti dalla norma. I dispositivi tecnici previsti in fase di test registrano infatti le forze trasmesse alla testa ed al torace e viene rilevato l’eventuale schiacciamento dell’addome. Ovviamente tutto questo viene testato sia nella simulazione di impatto frontale e posteriore che in quella laterale.
Il seggiolino auto viene testato in tutte le sue condizioni; dunque se è prevista la reclinabilità il test viene effettuato anche in condizione di massima reclinabilità, se prevede componenti aggiuntivi, viene testato con o senza questi; se viaggia in entrambi i sensi di marcia viene valutato in entrambe le modalità.
Focus: Chi si occupa dei crash test? Ecco gli enti indipendenti
Cos'è e come si legge l'etichetta di omologazione di un seggiolino auto?
Su ogni dispositivo di ritenuta per bambini deve essere presente per legge un’etichetta che certifica l'omologazione del prodotto, nella quale vengono riportate le informazioni necessarie per decodificare le caratteristiche principali del seggiolino. Tra queste informazioni è indicata anche la compatibilità del seggiolino con il veicolo ovvero su quali sedili di una specifica auto è possibile (o meno) installarlo. Questo dipende principalmente dall’omologazione del seggiolino, dal suo tipo di aggancio e dagli agganci presenti sui sedili del veicolo.
Ecco nel dettaglio come leggere i dati presenti sull'etichetta di omologazione di un seggiolino, a seconda della sua normativa di omologazione ECE R129 o ECE R44.
L’etichetta di omologazione per i seggiolini ECE R129 è composta da:
- 1. Normativa di riferimento: ECE R129, R129 i-Size
- 2. Compatibilità con le auto
- 3. Classificazione altezza: definisce la fascia di altezza e la massa corporea del bambino che può utilizzare quel dispositivo
- 4. Marchio di omologazione europea: indica il Paese in cui è stata ottenuta l'omologazione: 1 = Germania, 2 = Francia, 3 = Italia, 4 = Paesi Bassi, ecc. (i numeri sono preceduti da "e" minuscola, previsto dall'Unione europea, "E" maiuscola, secondo le norme ECE-ONU)
- 5. Numero di omologazione: indica il numero della norma e delle successive modifiche di riferimento
- 6. Numero progressivo di produzione: numero univoco assegnato al modello specifico di seggiolino, utilizzato per il collaudo e per la tracciabilità (Lotto).
L’etichetta di omologazione per i seggiolini ECE R44 è composta da:
- 1. Marchio azienda (non sempre presente)
- 2. Normativa di riferimento
- 3. Compatibilità con le auto: Universale", Semi-universale, etc.
- 4. Gruppo di massa / Fascia di peso: indica la fascia di peso del bambino. Se è presente la lettera Y, significa che il seggiolino è dotato di un dispositivo di ritenuta a 5 punti con spartigambe
- 5. Marchio di omologazione Europea: indica il Paese in cui è stata ottenuta l'omologazione: 1 = Germania, 2 = Francia, 3 = Italia, 4 = Paesi Bassi, ecc. (i numeri sono preceduti da "e" minuscola, previsto dall'Unione europea, "E" maiuscola, secondo le norme ECE-ONU)
- 6. Numero di omologazione: i primi due numeri indicano la versione della normativa secondo la quale il seggiolino è stato omologato
- 7. Numero progressivo di produzione: numero univoco assegnato al modello specifico di seggiolino, utilizzato per il collaudo e per la tracciabilità (Lotto).
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