Seggiolino auto in taxi? Come viaggiare sui mezzi pubblici con i bimbi
La sicurezza stradale dei più piccoli è uno dei temi più rilevanti quando si parla di educazione e di prevenzione, ma anche una delle sfide più gravi a livello nazionale. In Italia, le cifre sono più che preoccupanti: ogni giorno migliaia di bambini rischiano gravi lesioni senza il seggiolino auto, perchè non utilizzato soprattutto nei brevi tragitti, che invece sappiamo essere quelli con più alta incidenza di impatti.
Non possiamo ignorare la realtà di questa emergenza. Ogni genitore, educatore e anche operatore del settore dei trasporti deve comprendere che assicurare un bambino al seggiolino non è una questione di comodità, ma di vita o di morte. Come mai allora nei mezzi pubblici, dai taxi a (persino) gli autobus scolastici, questo non avviene? Cosa dice la norma?
Sommario
Cosa dice la legge in Italia sui seggiolini nei trasporti pubblici?
Nonostante l’evidente necessità di protezione, la situazione giuridica in Italia resta problematica. Secondo l'articolo 172 del Codice della Strada, l'uso dei seggiolini e dei dispositivi di ritenuta è obbligatorio solo per i veicoli privati, mentre per i taxi e i mezzi pubblici non vi è alcun obbligo di utilizzo di questi dispositivi. Sì, avete letto bene: su taxi, autobus, tram e metropolitane, i bambini, al di sotto dei 3 anni, possono viaggiare senza alcun tipo di protezione.
Questa carenza di norme obbligatorie è particolarmente critica, considerando che il trasporto pubblico è, per molte famiglie, l'unico mezzo di spostamento disponibile. Se già la situazione sui veicoli privati è problematica, lo è ancor di più quando si parla di mezzi pubblici, dove l'assenza di sistemi di ritenuta rende ancora più vulnerabili i piccoli passeggeri.
La logica dietro la mancanza di un obbligo di seggiolini sui mezzi pubblici è difficile da comprendere, tanto quanto le conseguenze che questa norma ha sulla sicurezza dei bambini. Gli incidenti stradali non sono mai prevedibili, ma statisticamente sappiamo che la maggior parte degli incidenti mortali avviene su percorsi brevi, soprattutto all'interno delle città, dove i veicoli privati e i mezzi pubblici si mescolano. Il 40% degli incidenti mortali, infatti, avviene su tragitti di meno di 3 km, ed è proprio in questi percorsi brevi che i bambini sono più vulnerabili.
Se a questo aggiungiamo che molte persone non sono consapevoli dei pericoli a cui vanno incontro quando non utilizzano un seggiolino, la situazione appare ancora più grave. La scarsa cultura della sicurezza, non solo in Italia ma anche in altri Paesi, fa sì che molti genitori o accompagnatori non vedano come un'urgenza l'uso dei dispositivi di sicurezza per i più piccoli.
Come portare un bambino in taxi?
Quando si viaggia con un bambino, la prudenza non è mai troppa. Se bisogna prendere un taxi, la cosa migliore è cercare di prenotare in anticipo un taxi che disponga di un seggiolino. Purtroppo, questa opzione non è sempre disponibile, poiché i taxi con seggiolini per bambini sono ancora una rarità in molte città italiane.
L'unica alternativa per trasportare il bambino in sicurezza sui taxi è allora dotarsi di un seggiolino auto richiudibile, più facile da trasportare e più leggero di quelli "tradizionali", ma che nulla ha da invidiare agli altri modelli in termini di comfort e sicurezza. Oppure, si potrebbe optare per altri mezzi pubblici come autobus, metropolitana, treno, teoricamente più sicuri, ma comunque privi di dispositivi di trattenuta per bambini: poiché, come detto, non esistono obblighi legislativi che ne impongano l'uso.
Seggiolini auto nello scuolabus: sono previsti?
Uno dei casi più critici riguarda i trasporti scolastici, come gli scuolabus o i bus utilizzati per le gite scolastiche. Su questi mezzi, la situazione dovrebbe essere ben diversa, ma non sempre è così. La legge prevede che, a partire dai 3 anni, i bambini sugli scuolabus debbano viaggiare con un sistema di ritenuta adeguato se presente nel mezzo, che sia una cintura di sicurezza o un seggiolino, in modo da garantire una protezione adeguata in caso di incidente.
Tuttavia, nonostante l’obbligo, le realtà locali sono molto diverse tra loro: in alcuni casi, i genitori devono vigilare per assicurarsi che i mezzi scolastici siano adeguatamente equipaggiati e che i bambini vengano effettivamente assicurati in sicurezza. In questi casi, è fondamentale che i genitori pretendano che i propri figli viaggino in sicurezza, e non abbiano paura di chiedere la verifica di queste condizioni, sia in fase di prenotazione che durante il viaggio.
In attesa che le leggi si evolvano, l'unica cosa che possiamo fare è infatti prestare la massima attenzione alla sicurezza dei bambini. Utilizzare il seggiolino auto, anche nei taxi, mantenere il bambino nel passeggino sui mezzi pubblici e vigilare sui trasporti scolastici sono piccoli gesti che possono fare la differenza, e che ogni genitore dovrebbe mettere in pratica quotidianamente. Con l'esempio, possiamo non solo proteggere i nostri figli, ma anche insegnare loro una cultura della sicurezza che li accompagnerà per tutta la vita.
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